Battaglia di Latrun

Battaglia di Latrun
parte della Guerra arabo-israeliana del 1948
Posto di polizia di Latrun
Data25 maggio - 18 luglio 1948
LuogoRegione di Latrun
EsitoVittoria giordana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
2º e 4º reggimento della Legione araba appoggiati da irregolari arabi e transgiordaniDiversi contingenti composti dalle brigate Saar me-Golan, Alexandroni, Harel, Givati e Yiftah
Perdite
168 morti accertati
circa 400 feriti
almeno 2.000 morti, feriti e prigionieri in totale
105 morti accertati
circa 200 feriti
almeno 700 morti feriti e prigionieri in totale
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

La battaglia di Latrun fu combattuta nel quadro della guerra arabo-israeliana del 1948-1949 da israeliani e transgiordani lungo i contrafforti di Latrun, fra il 25 maggio e il 18 luglio 1948.

Nel maggio 1948, Latrun era situata in territorio arabo ma controllava l'unica strada che collegava Gerusalemme al neo-costituito Stato d'Israele: cosa che conferiva una notevole importanza strategica nel contesto della battaglia per la città, contesa tra l'esercito israeliano e la Legione araba transgiordana.

Nessuno dei cinque attacchi[1] lanciati dagli israeliani permise loro di avere successo e la posizione rimase sotto controllo giordano fino alla Guerra dei sei giorni nel 1967. La Gerusalemme ebraica poté comunque essere rifornita dalla fortuita scoperta d'una strada che permetteva di evitare Latrun e che permise il passaggio di convogli e che fu chiamata «strada di Birmania».

La Battaglia di Latrun ha marcato l'immaginario israeliano e costituisce uno dei cosiddetti "miti fondatori"[2] di questa nazione. La storiografia l'ha presentata talvolta come «una vittoria strategica, prova della chiaroveggenza di David Ben-Gurion», che avrebbe capito fin dall'inizio l'importanza cruciale della posizione al fine di rifornire Gerusalemme, talaltra come «il più grave scacco di tutta la storia di dell'esercito israeliano», per il numero di vittime e i ripetuti smacchi subiti. Gli storici calcolano oggi che gli attacchi costarono la vita a 168 soldati israeliani[3] ma il numero delle vittime è lievitato nei resoconti, fino a raggiungere la cifra di 2.000 morti.[4] Ha assunto anche un significato fortemente simbolico, per il fatto della partecipazione di emigranti sopravvissuti alla Shoah. I giordani, dal canto loro, ne conservano un ricordo di «grande vittoria», la sola fra tutte le forze arabe ad aver saputo tener testa agli israeliani e ad aver saputo sconfiggergli nella guerra arabo-israeliana del 1948.

Oggi il sito è un museo militare israeliano dedicato ai mezzi blindati, oltre che un cimitero militare della I guerra arabo-israeliana.

  1. ^ Shapira (Shapira, p. 96) parla di 6 assalti ma senza indicarli. Gli storici Benny Morris (Morris 2008), Yoav Gelber (Gelber) e David Tal (Tal) fanno tuttavia esplicitamente riferimento a 5 attacchi: le operazioni Ben Nun, Ben Nun Bet e Yoram, un attacco del dispositivo giordano da est e un ultimo assalto diretto sul fronte. Morris (Morris 2008, p. 317), riporta peraltro propositi espressi nel settembre del 1948 dal ministro della Sanità israeliano che dichiarò: «Abbiamo provato a conquistare Latrun sei volte. Chissà cosa sarebbe successo a un settimo attacco?» Questo sesto assalto può essere un semplice riferimento ai combattimenti che si produssero nella zona in occasione dell'operazione Maccabei, ovvero una distinzione fatta a livello del penultimo attacco, come presentato sul sito ufficiale del Palmach.
  2. ^ Shapira, p. 91.
  3. ^ Shapira, pp. 91-96.
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore shapira_103-112

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search